condotta dal sottoscritto, con l’aiuto di un interprete di madre lingua olandese.
Non sono state accettate altre 20 adesioni, perché i posti disponibili sono andati esauriti in un batter d’occhio. Molto interessati i partecipanti a quanto sono andato a spiegare sul come si affronta una degustazione seria, sulle varie componenti visive, sulla tecnica dell’esame olfattivo e gustativo. E’ seguita alla prima parte teorica, la seconda parte pratica di degustazione con l’assaggio di quattro vini, in ordine cronologico:
1)
Falanghina del Taburno Adria (2007) dell’Azienda Torre dei Chiusi:
come ho già scritto al link
http://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=3586 ,
una delle migliori falanghine degustate, ed oggi in circolazione in Italia;
2) E’ stata poi la volta di un
sangiovese di Romagna, denominato “
Saiana” (2007), al secondo anno di produzione, nella versione base e solo vinificato in acciaio: di un bel colore rosso rubino, brillante; al naso manifestava un bel frutto croccante e di bella pulizia olfattiva, in bocca giustamente caldo, leggermente tannico, con una bella beva scorrevole ed invitante. Buona la Pai finale;
3)
Sangiovese di Romagna “Rupe” (2007) Doc Superiore gr.14
È stato questo un assaggio dalla botte, in quanto questo vino sarà imbottigliato ad ottobre 2008, ma i risultati sono stati molto promettenti: di colore violaceo sull’unghia, rosso scuro tra il porpora ed il rubino; al naso una vera spremuta di frutta rossa, pulito, intenso e godibile; in bocca pur dimostrandosi ancora giovane e scalpitante, in quanto ancora stressato dal prelievo di botte, si è rivelato un ottimo prodotto che tra un anno, e con 6/7 mesi di permanenza in bottiglia, sarà un grande sangiovese di Romagna. L’azienda è al 2° anno di imbottigliamento, con una minima produzione di appena 10.000 bottiglie, ma credo che continuando su questa strada i risultati non tarderanno ad arrivare. I 7 ha di vigneto specializzato potranno consentire una produzione massima di circa 40/50.000 bottiglie.
In bocca era giustamente caldo, con bei tannini di grana medio-fine, ancora in integrazione, un succo croccante e pulito, di bella bevibilità. Medio-lunga la Pai finale. Un vino che supera abbondantemente gli 85/100, ma per una valutazione definitiva voglio aspettare ancora un anno, quando sarà nelle condizioni ottimali;
4)
Sangiovese di Romagna “Rupe” (2006) Doc Superiore gr.13,5
Avevo degustato questo sangiovese circa un anno fa, e così ne avevo scritto:
“Colore rosso granato, in tonalità scura; al naso si percepisce una nota tostata-affumicata, conferita dal legno in cui è transitato, è presente anche un buon frutto;
in bocca entra morbido, con tannini fini, giustamente caldo, nel centro bocca emerge una leggera nota piacevole di liquirizia; un vino in equilibrio e ben vinificato. Il Sangiovese coltivato con le nuove tecniche agronomiche, e se ben vinificato, può raggiungere ottimi risultati. Un vino dal pugno di ferro, in un guanto di velluto”.
Ora a distanza di un anno, il legno è stato bene assorbito, all’olfattiva un leggero sentore di riduzione, che con il passare dei minuti se ne è andato, ed in bocca il vino è migliorato, con tannini molto meglio integrati e di bella finezza. Nettamente superiore l’annata 2007, ed anche meglio calibrato l’uso del legno. Sono certo che sentiremo parlare ancora, in un prossimo futuro, di questa nuova realtà romagnola.
A tutti i partecipanti è stata regalata una bottiglia di questo delizioso sangiovese di Romagna, prodotto sulle colline circostanti Torriana.
Una bella serata all’insegna del buon bere, della convivialità e dell’amicizia, caratteristiche che la gente di Romagna ha ben radicate nel proprio D.N.A.
Alla nostra salute, cari amici lettori, con i magnifici vini di Romagna.
Roberto Gatti